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Quando lo storytelling aziendale è utile e come funziona

 

Milano, 16 gennaio 2020 – Emozionare gli utenti è uno dei segreti del successo per un’azienda che punti a consolidare la sua presenza e riconoscibilità sul vasto pianeta di internet (e non solo). Questo risultato si può ottenere anche grazie allo sviluppo sempre più capillare dello ‘storytelling aziendale’. Andiamo per ordine, cercando innanzitutto di capire la genesi e il senso di questa pratica iper tecnologica. Quando si parla di storytelling, in generale, il riferimento – letteralmente – è alla narrazione di un racconto. Far dialogare questo concetto con la storia di un’azienda serve a direzionare lo sguardo verso un obiettivo ben preciso, quello di far immedesimare in quella stessa storia i potenziali consumatori.

L’obiettivo dello storytelling aziendale, infatti, non è spiegare le caratteristiche di un certo prodotto o servizio ma rendere l’utente o lo spettatore vero protagonista della vicenda narrata. E’ proprio questo il segreto per una comunicazione diretta, dove la narrazione diventa il ‘filo rosso’ dello scambio che ha l’intento dichiarato di far comprendere all’utente target come il brand possa essere in grado di migliorargli o cambiargli la vita. Un’attività complessa per sviluppare la quale sarà utile rivolgersi a web agency come questa, in modo da strutturare uno storytelling in grado di rispettare i moltissimi diktat e le regole del web. Il gusto per le storie, specie quelle avvincenti, è davvero innato per l’essere umano. Ed è proprio grazie a un buon racconto che, anche tramite il web dove ormai si ‘svolge’ gran parte delle nostre giornate, le persone riescono a sentirsi parte di un team e possono sognare. Raccontare è comunicare, offrire qualcosa di sé e renderlo interessante.

Come strutturare un’attività che crea emozioni

Nello storytelling aziendale si raccontano i valori di un brand, ordinando testi ma anche immagini e contributi video in una sequenza che possa esplicare a utenti e osservatori quale sia la filosofia imprenditoriale e la mission del marchio. Il coinvolgimento è davvero l’Abc, infatti tra i vantaggi di questa pratica c’è la possibilità di creare emozioni e generare ricordi positivi, che potranno fidelizzare la persona. In certi casi si potrà giocare con il concetto versatile di storytelling, ricorrendo ad espedienti grafici e slogan ma anche a situazioni di tutti i giorni o sketch simili che si ripetono intorno a un determinato leit motiv.

Basta pensare al caso emblematico della bevanda capace di mettere le ali: all’interno del mini spot è riconoscibile anche l’utilizzo del ‘meccanismo dell’eroe’. Un soggetto che inizialmente si trova in una fase di difficoltà viene poi aiutato a superarla grazie all’intervento del prodotto simbolo di quel marchio. Sul web sono ormai moltissimi gli esempi di corretto brand storytelling, dal momento che l’attenzione della persona è sbilanciata verso la Rete e le sue meraviglie (il traffico video ha conosciuto un vero boom): è questa la chiave per innescare i consumi, spinti da una fidelizzazione sempre più forte che si consolida grazie ad attività come queste. Le emozioni spingono a comprare e, se si è pianificata una corretta strategia, servono a rafforzare la brand awareness attraverso le sensazioni positive e il gusto per la scoperta di nuove e interessanti storie.

 

L. M.

 

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