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DROGA. OPERAZIONE ARHAT DEI CARABINIERI DI MILANO: 37 ARRESTI IN SEI REGIONI

(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 aprile 2021 -Trentasette persone sono state arrestate in una grande operazione antidroga, denominata ‘Arhat’ compiuto stamattina in sei regioni dai carabinieri di Milano nei confronti di vari gruppi dediti al traffico e allo spaccio di droga. I militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano, su richiesta della locale Dda, nelle province di Alessandria, Bergamo, Genova, Monza, Padova, Pavia, Roma, Varese, Vibo Valentia e Vicenza.

Le indagini hanno consentito l’individuazione di svariati gruppi criminali, tutti operanti nel capoluogo lombardo anche se con ramificazioni in altre aree del Paese. Uno di questi gruppi è stato accertato essere composto anche da persone di origine calabrese, due delle quali sono risultate mantenere saldi rapporti con vertici ed emissari della ‘ndrangheta reggina. Le persone coinvolte sono 20 italiani e 17 stranieri. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata alla produzione, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con le aggravanti della transnazionalità e della disponibilità di armi.

L’indagine è nata nell’agosto del 2018 in seguito all’arresto in flagranza di uno spacciatore trovato in possesso di 3,5 chili di sostanze stupefacente tra cui cocaina, hashish e marijuana. L’analisi dei contenuti della rubrica telefonica e dei tabulati del suo cellulare, e le attività tecniche sviluppate poi, hanno consentito la progressiva individuazione di svariati piccoli gruppi criminali, tutti operanti nel capoluogo lombardo anche se con ramificazioni in altre aree del Paese.

Il gruppo di maggiore caratura criminale era composto da 11 persone, alcune di origine calabrese, operanti da diversi anni nelle piazze di spaccio di Bollate, Baranzate, Piazza Prealpi a Milano e nel quartiere di Quarto Oggiaro, storicamente infiltrato dai clan della ‘Ndrangheta reggina. I due esponenti di spicco sono un 53enne di Petilia Policastro (Crotone) e un 43enne di Joppolo (Vibo Valenza) che avevano rapporti con vertici ed emissari della ‘Ndrangheta reggina. C’erano poi altri piccoli gruppi tra i quali uno composto da quattro italiani la cui attività di spaccio era destinata quasi esclusivamente ad una cerchia ristretta di clienti abituali, e uno da sette sudamericani, la cui attività criminale si sviluppava sull’asse Lima-Roma-Milano, oltre ad altre cellule composte da persone di varia nazionalità (da romeni a marocchini a tedeschi), tra loro indipendenti.

“L’emergenza droga a Milano è costante”. Con queste parole l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, commenta gli arresti di oggi nel capoluogo lombardo.

“Milano – prosegue De Corato – è ormai diventata la capitale italiana dello spaccio e crocevia del traffico di stupefacenti, come lo stato di Sinaloa in Messico e la città di Medellin in Colombia. Tutto ciò conferma il connubio tra la criminalità organizzata e la delinquenza straniera”.

“Addirittura, tra gli arrestati ci sono i genitori di un ragazzino che già a 11 anni era stato istruito da loro per il confezionamento e la consegna degli stupefacenti. È chiaro – aggiunge l’assessore regionale – che serve tenere sempre alta l’attenzione su questo fenomeno per contrastarlo il più possibile”.

“Ringrazio la locale Direzione distrettuale antimafia, il procuratore aggiunto Alessandra Dolci e il sostituto procuratore Gianluca Prisco, e l’Arma dei Carabinieri per l’ottimo lavoro d’indagine e gli arresti svolti. Mi auguro che la Magistratura, adesso, faccia la sua parte con pene esemplari per questi criminali” conclude De Corato.

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