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Gardesana, traffico in tilt. Pollini (M5S): «Le proposte sul tavolo non sono risolutive, serve studio dei flussi e potenziamento del trasporto pubblico»

(mi-lorenteggio.com) Milano, 14 marzo 2023 – «È bastato il primo weekend di sole per mandare nel panico l’intera viabilità gardesana e riportare al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica e della politica bresciana il destino della SS45-bis». A dirlo è la consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle Paola Pollini nel commentare gli articoli di stampa che raccontano l’odissea vissuta dai turisti di questo fine settimana che hanno avuto la sfortuna di trovarsi nel tratto della gardesana che collega Salò all’alto Garda.

«12 km di coda dai Tormini a Gargnano – precisa la consigliera – non sono solo dovuti all’alta presenza di turisti ma soprattutto alla frana, ancora non risolta, che blocca una delle due corsie in località Mole. Risolta questa criticità tutto dovrebbe tornare alla normalità, ma sappiamo che così non sarà perché quella strada non è più in grado di sopportare flussi di traffico veicolare in linea con quelli degli ultimi anni».

«Allo studio degli enti vi sono diverse proposte per alleggerire il traffico sulla Gardesana, che a nostro avviso non saranno mai risolutive se prima non si comprendono le cause del problema. La realizzazione di nuove infrastrutture deve essere accompagnata da un’attenta analisi costi benefici che si basa sulla conoscenza dei flussi di traffico. Senza questo qualunque progetto rischia di essere un gigantesco buco nell’acqua nonché uno spreco di denari pubblici».

«Ciò che andrebbe fatto nell’immediato è il potenziamento del trasporto pubblico aumentando il numero di corse e quindi la frequenza dei passaggi. L’impegno di spesa, non impossibile, potrebbe e dovrebbe essere sostenuto da Regione Lombardia, mentre da parte degli enti locali e della stessa Agenzia per il TPL spetterebbe la promozione di questa soluzione, decisamente più sostenibile rispetto l’impiego dell’auto privata per raggiungere le località gardesane».

«È evidente però che questo non basterà se non si pone un freno al consumo di suolo e alla cementificazione selvaggia, che non fanno altro che aumentare la presenza di turisti e la pressione sul già delicato ecosistema lacustre. Non è una questione di mero ambientalismo ma di sopravvivenza stessa del Lago, delle sue peculiarità, delle sue attività ricettive e produttive. Il problema dell’over tourism e della presenza di seconde case deve essere gestito prima che sia troppo tardi. Chiediamo che nei “Piani di Governo del Territorio” degli enti locali sia previsto il censimento di tutte quelle unità abitative destinate alla ricezione, per avere contezza del numero di presenze sul territorio e come esse si distribuiscono nell’arco dell’anno. Queste informazioni sono fondamentali per lo studio dei flussi e quindi delle analisi costi benefici, senza le quali è inutile ogni ragionamento».

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