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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Rho. TAVOLO PNRR: Consiglieri in visita ai cantieri di Villa Burba

In autunno torneranno utilizzabili le sale ora oggetto di restauri

(mi-lorenteggio.com) Rho, 15 giugno 2023.  Da alcuni giorni le ruspe hanno iniziato a sollevare la pavimentazione attorno alla fontana di Villa Burba per garantirne una completa riqualificazione. La fontana verrà sistemata e i suoi giochi d’acqua torneranno, ma non nella collocazione originaria, che prevedeva punti di emissione all’interno delle statue: saranno  creati nuovi spruzzi, evitando di rischiare di danneggiare la fontana stessa per rinnovare le tubazioni. Verranno in ogni caso rifatti gli impianti: non si utilizzerà più acqua potabile, ma acqua di falda attraverso la nuova rete duale che alimenterà tutte le fontane e specchi d’acqua della Villa, evitando sprechi.   Villa Burba è soggetta a restauri da alcuni mesi. Nei giorni scorsi, è stata al centro dell’attenzione del cosiddetto TAVOLO PNRR che permette ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione di conoscere i progetti di Rho la città che cambia. Una visita al cantiere delle sale affrescate e a quello del giardino storico ha permesso di fare il punto sui lavori in corso. 

SALE STORICHE
Nelle sale storiche i consiglieri e gli amministratori comunali, a partire dal Sindaco Andrea Orlandi, dal vicesindaco Maria Rita Vergani e dagli assessori Valentina Giro (Cultura) ed Emiliana Brognoli (Lavori pubblici), ma erano presenti anche l’assessore Paolo Bianchi e i tecnici Angelo Lombardi e Daniele Forcillo, sono stati accompagnati dagli esperti di Novaria restauri, Giovanna Mastrotisi e Alessandro Segimiro, oltre che da Felice Bruno, dell’impresa appaltatrice 3B Elettrica.
I soffitti a cassettone e gli affreschi erano molto deperiti, in molte porzioni la pulitura ha permesso di raggiungere gli originali sotto strati di intonaco – ha spiegato Mastrotisi – Abbiamo usato bisturi, raschietti e impacchi per rimuovere la patina generata da fumo, riscaldamento, correnti d’aria. Ora gli affreschi sono tornati luminosi e abbiamo recuperato il fregio orizzontale che lega le 4 pareti. I colori risultavano falsati, abbiamo compiuto una  indagine conoscitiva per testimoniare le cromie e avviato una ricucitura tra la zona persa e quella restaurata”. Il soffitto in legno nella sala del Camino era compromesso dall’umidità, molte lacune sono state riequilibrate. Nella sala degli Specchi le tele applicate si erano staccate e si è agito con tassellature. Nella terza sala si è messa a segno una manutenzione per togliere una crepa e ricostruire dorature. Un lavoro complesso ma di grande risultato, con microsigillature intorno alle lesioni dell’intonaco.
Il Comune – ha evidenziato Giovanna Mastrotisiè stato lungimirante pensando un intervento di questo tipo: qui c’è la storia del nostro passato che viene tramandata a chi viene dopo di noi. Le manutenzioni andranno ripetute periodicamente, altrimenti l’inquinamento causa danni devastanti che richiedono alti costi per ripristinare pareti e soffitti. Noi abbiamo lavorato bene anche con i tecnici di altre imprese, l’orchestra che si è creata ha funzionato al meglio”.
L’assessora Valentina Giro ha evidenziato come i restauri siano di tipo conservativo e non integrativo: “Ci ha aiutato la mappatura fatta negli scorsi anni, in una sala al primo piano si è notato un principio di distacco, così si è decisa una valutazione dei fregi. Un bando regionale ha permesso di intervenire. Sono poi previsti adeguamenti dell’impianto elettrico, completamente rifatto senza realizzare tracce, poiché la Soprintendenza ha richiesto solo tubazioni esterne. La scelta di materiali e illuminazione è stata accurata, come quella per antincendio ed emissione fumi, documentata dall’ingegner Adriano Garavaglia, direttore tecnico dei lavori”. L’assessore Emiliana Brognoli ha precisato: “L’importo dei lavori è pari a 1,5 milioni di cui oltre l’80% finanziati da Regione tramite bando. È un progetto importante perché permette di intercettare le esigenze di miglioramento delle strutture e quelle legate all’accessibilità con un significativo impatto anche sulle fragilità. Elemento distintivo, che è stato anche premiato, è l’introduzione della tecnologia light-fi che permetterà la fruizione di contenuti anche per ipovedenti. I flussi dati viaggeranno attraverso la luce e potranno arrivare direttamente sullo smartphone per poter essere più facilmente visibili”.
Le sale dovrebbero riaprire al pubblico in autunno, quando anche tutti gli spazi della Biblioteca comunale potranno tornare all’abituale organizzazione al momento modificata. 

Il GIARDINO

Nel giardino storico a guidare amministratori e consiglieri comunali è stata l’architetto Raffaella Laviscio, affiancata dall’agronomo Paolo Alleva.  “Il giardino – hanno spiegato –  è coevo alla villa, nato nello stile barocco della seconda metà del Seicento, lo si riconosce nei portali soprattutto negli ingressi a est e a sud. Un primo giardino formale all’italiana circondava la villa, un portale lo chiudeva a ovest. Quello attuale è figlio delle trasformazioni attuate da Paolo Cornaggia ai primi del Novecento: lui sperimentò la  bachicultura, qui attorno il paesaggio agrario era composto da gelsi, ora ne sono rimasti tre nella corte rustica che richiedono particolare attenzione”. Laviscio ha evidenziato il passaggio da giardino formale a informale: “Un cannocchiale verde da corso Europa attraversava la villa per aprirsi sul retro della sala del Camino e proseguire. Gli assi prospettici sono divenuti più sinuosi a inizio Novecento, il gioco d’acqua è diventato laghetto. Con l’acquisizione da parte del Comune e l’adattamento a uso pubblico, in passato  sono subentrati accorgimenti non sempre in linea con la natura del luogo. Nel giardino all’inglese le cordonature non esistevano, il prato confinava semplicemente con i vialetti. Il progetto che abbiamo elaborato un anno fa, comprensivo di corte rustica e corte d’onore, prevede ulteriori interventi, come il rifacimento di tutti i camminamenti e dell’illuminazione, che verranno realizzati in futuro. Quello in corso è il primo lotto, attivato grazie a fondi di Regione Lombardia. L’importo totale è di 2,2 milioni di euro e tutto è già approvato dalla Soprintendenza. Il secondo lotto si attiverà quando saranno disponibili altri finanziamenti. Paolo Alleva ha illustrato come in questa fase si stiano ripulendo i camminamenti integrando le cordonature, spargendo ghiaietto per due centimetri di altezza: “Le tubazioni per fontane e giochi d’acqua vengono sistemate ora, attingendo alle rete duale di CAP, tutto sarà integrato in seguito quando si penserà anche all’illuminazione.  Di conseguenza, dovendo scavare ancora, non si dà assetto definitivo ai vialetti”. Tre i punti acqua da alimentare: fontana d’onore, giardino e laghetto, vasca circondata dal pergolato. L’architetto Angelo Lombardi ha spiegato che si presta particolare cura a ricircolo e risparmio di acqua, con filtraggi che tuteleranno i manufatti in pietra: “Città Metropolitana ha scelto Rho per avviare la rete duale, ovvero l’uso di acqua non idropotabile di uso domestico per giardini, fontane e lavaggio strade. Un pozzo in zona via Cadorna fornirà parco Europa e Villa Burba, attingendo acqua da 40 metri di profondità in prima falda evitando la rete dell’acquedotto. Un altro pozzo in via Verga servirà il Parco Pirandello”. Anche gli impianti elettrici di Villa Burba vengono rifatti e il locale tecnico sarà già predisposto per altri impianti, come videosorveglianza e allarme per il forte vento, vista la presenza di piante ad alto fusto. Quanto al muro di cinta, è stato trattato con idropulitrice per rimuovere i graffiti e i coppi vengono smontati e puliti uno per uno prima di essere ricollocati sulla copertura e integrati là dove mancanti. La rimozione di rappezzi cementizi che impediscono al muro di respirare comporterà trattamenti con  intonaco di calce. I portali, dotati anche di mosaici da restaurare, attendono finanziamenti successivi. “Gli alberi erano già censiti dal Comune – ha chiarito Paolo AllevaAbbiamo  trovato situazioni compromesse per interventi di manutenzione degli anni Ottanta, le capitozzature di un tempo fanno ancora soffrire le querce, colpite anche dai cambiamenti di clima. Abbiamo rimosso arbusti infestanti e quelli che creavano barriere visive. Il parco è ricco di 49 specie, aggiungeremo camelie e cipressi calvi attorno al laghetto, con pneumatofori.  Faremo una selezione di robinie e aceri bianchi, non autoctoni, lasciando il sambuco e il gelso cresciuto spontaneamente. Le splendide magnolie saranno valorizzate”. Quanto alle tartarughe del laghetto, nel novembre scorso sono state portate alla cava di Terrazzano, mentre pesci di varie specie sono stati immessi nell’Olona. Le tartarughe non sono autoctone e generano problemi a flora e fauna locale: l’assessora Giro ha ribadito il divieto di portarne in Burba o altrove, perché “minacciano la nostra biodiversità e distruggono la microfauna autoctona in zona umida”. 

LA LIMONAIA

Il secondo lotto permetterà di sistemare l’antica limonaia mettendo mano a solaio interno, tetto e serramenti. Diventerà uno spazio per esposizioni e didattica legata alla corte rustica e alla storia del baco da seta. Il cancello che la affianca sarà consolidato e nascerà un sentiero in calcestre affiancato da un prato rustico fiorito. Quanto alla vasca circondata dal glicine, verrà modificata mentre il muro di fondo è stato abbattuto. Il sistema a cascata non era attivo da anni, i vandalismi avevano danneggiato l’impianto. Nasceranno giochi d’acqua dal pavimento, rimuovendo l’acciottolato. Le sedute del pergolato saranno  rinnovate e attrezzate con sistemi di ricarica perché chiunque possa venire a studiare o lavorare. Cestini e panchine saranno rifatti in punti strategici.  

“Stiamo lavorando con 500mila euro di Regione Lombardia integrati da 250mila euro investiti dal Comune – ha concluso il Sindaco Andrea OrlandiVilla e parco invecchiano con noi e vanno preservati. Sistemeremo i camminamenti da corso Europa e via Cornaggia e valutiamo come integrare il tutto con i progetti per la ex Rotoincisa, che potrebbero generare risorse con ricadute su quest’area”

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