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Libraccio porta il collezionismo a Milano. Da Campana a Calvino: nella libreria di Viale Romolo 50 libri da non perdere

(mi-lorenteggio.com) Milano, 21 giugno 2023 – Un catalogo di 50 rarità letterarie, in molti casi prime edizioni o volumi autografati, che ripercorrono la storia letteraria del ‘900: è il tesoro che si ‘nasconde’ nel negozio Libraccio di viale Romolo a Milano.

Da Calvino a Zola, da Saba a Hemingway: il catalogo, curato dagli specialisti di Libraccio, raccoglie alcune tra le opere più amate degli autori più importanti nella storia della letteratura italiana e mondiale ed è a disposizione per la visione e la vendita nel punto vendita milanese.

“Libraccio si sta consolidando come punto di riferimento nel modernariato: è una nicchia in crescita, su cui stiamo investendo in termini di costruzione di expertise e di network. Trovare e selezionare i libri giusti, infatti, è un’attività che richiede passione, competenza e tempo – spiega Silvio Fiechter, curatore del catalogo, insieme a Michele Vitucci e Andrea Galimberti -. Questa selezione nasce dalla volontà mia e dei miei colleghi di raccogliere i libri dei più importanti autori del ‘900 italiano, con qualche eccezione straniera, scegliendoli per la loro rilevanza letteraria e bibliofila, con una particolare attenzione alle primissime pubblicazioni. Siamo felici di poter portare questa raccolta al Libraccio di Viale Romolo e non vediamo l’ora di accogliere appassionati, collezionisti e curiosi”.

I 5 libri rari da non perdere assolutamente (e le loro curiosità)

Canti Orfici di Dino Campana (Casa Editrice Tipografia F. Ravagli, Marradi, 1914)

Si tratta della rarissima prima edizione di uno dei libri più leggendari della storia della letteratura italiana. L’edizione è quella stampata dalla Tipografia Ravagli di Marradi nel 1914. Il libretto, un’opera che solo molto più tardi fu riconosciuta come tra le più significative della cultura e letteratura italiana del Novecento, fu pubblicato grazie al contributo di 44 marradesi, concittadini del poeta, che anticiparono centodieci lire.

Ancora oggi, i Canti Orfici rappresentano un libro unico: anzi, l’unico libro pubblicato in vita da Dino Campana, e continua a essere considerato uno dei casi poetici ed editoriali più dirompenti del ‘900.

Nell’ultimo censimento del 2014, Maini e Scapecchi sono riusciti a identificare 111 copie esistenti tra biblioteche pubbliche e private, la maggior parte delle quali mutile del frontespizio e della dedicatoria a Guglielmo II che Campana era solito strappare.

Questo esemplare è tra i pochi completi del frontespizio e della dedicatoria.

Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino (Einaudi, Torino, 1947 – I coralli n.11)

La prima edizione di uno dei grandi classici del Novecento e il primo romanzo dello scrittore. Rifiutato per il Premio Mondadori in seguito a una pesante stroncatura di Giansiro Ferrata, il romanzo si aggiudicò (in ex aequo con Morte in piazza di Fabrizio Onofri) il Premio Riccione.

Così scriveva l’autore in una lettera a Silvio Micheli: “Secondo Pavese è bellissimo, secondo Natalia anche, secondo Ferrata è sbagliato, senza fantasia, scritto in gergo, pieno di convenzioni e non so cosa altro, secondo Vittorini così così, secondo Balbo il primo romanzo marxista, secondo i miei genitori un insieme di sconcezze che non capiscono come il loro figlio abbia potuto scrivere”.

Il salvacondotto di Boris Leonidovič Pasternàk (Izdatel’stvo Pisateley v Leningrade, Leningrado, 1931)

È la prima edizione del romanzo dello scrittore russo, impreziosita dalla rarissima dedica autografa dell’autore al frontespizio. Le dediche dello scrittore

russo, Premio Nobel nel 1959, sono infatti pressoché introvabili e, in base alle ricerche Libraccio, non sono mai apparse nel mercato italiano.

Il salvacondotto, così tradotto nella prima edizione italiana che verrà pubblicata solo nel 1963 da Editori Riuniti, è la prima autobiografia dell’autore, scritta in

un momento di forte inquietudine personale, sia artistica che politica. Infatti, i ricordi e le suggestioni degli incontri con scrittori e artisti che più influirono sulla sua

formazione (Rilke, Skrjabin, Majakovskij) lasciano via via spazio a crescenti dubbi sul ruolo che la poesia e l’arte hanno avuto nel processo di rivoluzione ancora in atto fino ad arrivare a un definitivo momento di rottura che coincide con il suicidio di Majakovskij (14 aprile 1930): un episodio tragico e imprescindibile per l’autore, ma anche per l’intero mondo culturale russo.

  1. Poesie di Umberto Saba (Casa Editrice Italiana, Firenze, 1911)

Questo volume rappresenta l’esordio letterario di Umberto Poli, che per l’occasione scelse lo pseudonimo Umberto Saba, nome che lo accompagnerà per tutta la vita. L’edizione, stampata a spese dell’autore, raccoglie componimenti scritti tra il 1903 e il 1910. Prima edizione.

  1. Bïf§zf+18. Simultaneità e Chimismi lirici di Ardengo Soffici (Edizione della Voce, Firenze, 1915)

Questo volume di Ardengo Soffici è una rarissima prima edizione di uno dei libri più significativi del Novecento italiano, il famoso ‘libro giornale’ futurista, di cui sono censiti poco più di una decina di esemplari, che presentano quasi tutti varianti nelle immagini e nella colorazione della sovraccoperta.

Il volume, considerato universalmente (insieme al ‘libro imbullonato’ di Depero e alle due ‘litolatte’) come uno dei quattro libri futuristi più spettacolari e ricercati al mondo, raccoglie la raccolta di poesie Simultaneità e parolibere Chimismi lirici.

Redazione

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