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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

‘NDRANGHETA. FRODI CONTRIBUTI COVID, BONUS FISCALI E TRAFFICO DROGA, ARRESTI IN LOMBARDIA

(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 ottobre 2023 – Il ersonale della Direzione Investigativa Antimafia e i Carabinieri del Comando provinciale di Monza, con il supporto del Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, hanno arrestato, su delega della D.D.A. di Milano, 11 persone (sette in carcere, quattro agli arresti domiciliari) e posto altre tre all’obbligo di dimora e quattro all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), indagate, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, all’estorsione ed al compimento di numerosi reati economico – finanziari, i cui proventi erano destinati ad agevolare le attività della cosca di ‘ndrangheta Morabito – Palamara – Bruzzaniti. In corso, nelle provincie di Milano, Monza Brianza, Pavia, Varese, Novara, Alessandria, Messina e Foggia, perquisizioni in abitazioni ed aziende risultate nella disponibilità degli indagati, anche con il supporto di unità cinofile anti-valuta della Guardia di Finanza. L’indagine, che ha avuto inizio dal 2019, protraendosi anche nel periodo della pandemia, ha visto coinvolti 68 affiliati di due sodalizi criminali, l’uno dedito a reati economico – finanziari e l’altro a traffico di droga ed estorsioni, diretti da un medico calabrese, collaboratore di alcune RSA milanesi, già condannato in via definitiva per traffico di sostanze stupefacenti e figlio di uno storico capo cosca, attualmente detenuto in regime di 41-bis. Il primo dei due gruppi, che ha visto la partecipazione di professionisti ed imprenditori, titolari nel centro di Milano di diverse società di consulenza, secondo gli inquirenti ha creato un sistema di società “cartiere”, di fatto non operative ed unicamente dedite all’emissione di false fatture, volte a fornire una “copertura cartolare” ad inesistenti acquisti di beni e di servizi, all’unico scopo di creare, a favore di terzi clienti, la disponibilità “in nero” di ingenti somme di denaro contante. Questi ultimi, infatti, a fronte del bonifico effettuato a pagamento della falsa fattura, ottenevano, al termine di diversi “passaggi” coinvolgenti conti correnti “on line” radicati su banche europee ed extracomunitarie, ingenti somme di denaro, così sottratte a ogni forma di controllo. Nel corso delle attività investigative, è stato possibile sequestrare circa 50.000 euro in contanti frutto del traffico illecito. Sono state anche vendute false polizze fideiussorie, formalmente emesse da uno dei più grossi gruppi bancari nazionali, a favore di imprese e ditte individuali che mai le avrebbero legalmente ottenute, in quanto prive della necessaria solidità patrimoniale e/o dei necessari requisiti di onorabilità. In particolare, tali “false” polizze servivano al consapevole acquirente per garantire, nei confronti di inconsapevoli “terzi”, il rispetto di obblighi derivanti da reciproci rapporti contrattuali. In un caso, le false fideiussioni sono state create a favore di imprese operanti nel settore dei giochi e delle scommesse (che mai avrebbero potuto ottenerle legalmente, in quanto colpite da interdittiva antimafia emessa al termine di indagini riguardanti anche il reato di associazione mafiosa), allo scopo di garantire l’adempimento degli obblighi economici conseguenti al contratto stipulato con il concessionario dello Stato.

Redazione

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