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Università Vita-Salute San Raffaele: assegnato l’ERC Synergy Grant per la ricerca sull’immunoterapia delle metastasi epatiche

Un team internazionale di ricercatori tra cui Valeria Fumagalli, ricercatrice
all’Università Vita-Salute San Raffaele, ha ricevuto una delle sovvenzioni di ricerca più importanti nel panorama dei finanziamenti UE, l’ERC Synergy Grant, per esplorare i nuovi approcci di immunoterapia delle metastasi del fegato.

(mi-lorenteggio.com) Milano, 26 ottobre 2023 – Valeria Fumagalli (Università Vita-Salute San Raffaele), Eric Vivier (Aix-Marseille Université), Florent Ginhoux (Gustave Roussy) e Georg Gasteiger (University of Würzburg) – quest’ultimo principal investigator del team – si sono aggiudicati l’ERC Synergy del valore di 10 milioni di Euro, massima cifra finanziabile, per un progetto per l’immunoterapia delle metastasi epatiche che durerà 6 anni.

A decretare la vittoria dei quattro scienziati, il Consiglio Europeo della Ricerca (European
Research Council (ERC), l’organismo dell’Unione Europea che finanzia i ricercatori di
eccellenza di tutte le discipline, nazionalità e fasce di età, che intendono svolgere ricerca
pionieristica negli Stati membri dell’Unione Europea. Le sovvenzioni Synergy sono
concesse per progetti che riuniscono le competenze di vari esperti, consentendo progressi
significativi e con il potenziale per fissare nuovi standard globali.

Il team di ricercatori ha convinto la prestigiosa giuria di esperti grazie all’approccio di
ricerca innovativo per il trattamento dei tumori secondari del fegato, nelle metastasi dei
tumori colorettali. Il cancro al colon-retto (CRC) rappresenta la seconda causa principale
di mortalità, con circa il 25-50% dei pazienti che sviluppa metastasi al fegato (CRLM) nel
corso della malattia. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dei pazienti con malattia non
suscettibile di rimozione chirurgica (che comprende oltre l’80% dei casi) non supera il 2%.
Recentemente sono state sviluppate nuove terapie che promuovono l’immunità
antitumorale focalizzate sull’aumento delle risposte delle cellule T, che, nonostante
abbiano raggiunto risultati senza precedenti, offrono beneficio solo a una platea
minoritaria di pazienti, sottolineando la necessità di identificare nuove cellule e molecole
che possano essere sfruttate in immunoterapie di prossima generazione. Alla luce del ruolo
cruciale svolto dalle cellule della risposta immunitaria innata, rivolgere l’attenzione verso
di esse apre nuove prospettive per il controllo dei tumori.

Il progetto di ricerca
Il progetto vuole trarre vantaggio dalle cellule dell’immunità innata per sfruttarne le
potenzialità per combattere i tumori secondari del fegato, vale a dire le metastasi epatiche
da tumore del colon retto.

A disegnare il progetto, saranno le diverse competenze degli scienziati coinvolti. Valeria
Fumagalli, in particolare, è specializzata in immunologia epatica e lavora con campioni di
tessuto di pazienti oncologici presso l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.

Unendo l’avanguardia della trascrittomica – la disciplina che studia l’insieme degli RNA
messaggeri di una cellula – a livello di singola cellula e della trascrittomica spaziale di alta
risoluzione, su campioni di pazienti e in avanzati modelli murini geneticamente modificati,
gli scienziati chiariranno le interazioni fra le celle immuni – tra esse e con le varie celle del
fegato – e come queste cambino durante la malattia. L’obiettivo è quello di identificare le
molecole chiave e di sfruttarle per il ripristino del controllo immunitario nelle lesioni
metastatiche. Il progetto è quello di sviluppare nuove molecole, che saranno testate nei
modelli sperimentali del topo e sui campioni del tessuto del paziente, per esplorare i nuovi
approcci terapeutici per questa malattia devastante.

“Sono entusiasta dell’opportunità che si presenta grazie alla vittoria dell’ERC Synergy, un momento cruciale della mia carriera di ricercatrice, avviata anche grazie al supporto di Fondazione Prossimo Mio e di Fondazione Same. L’ERC Synergy, che è peraltro il primo assegnato al San Raffale, mi consentirà di collaborare con esperti nel settore dell’immunologia innata e dei tumori. Insieme, con l’ausilio della scienza e unendo expertise differenti, inseguiremo il sogno di contrastare, in modo sempre più efficace, i tumori”, ha dichiarato la dottoressa Valeria Fumagalli, vincitrice del Grant e ricercatore in Patologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, che svolgerà il progetto in
collaborazione con l’Unità di Ricerca del professor Matteo Iannacone, Direttore
dell’Unità di Dinamica delle Risposte Immunitarie e della Divisione di Immunologia,
Trapianti e Malattie Infettive, nonché Professore di Patologia Generale in UniSR.

Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) è un’università di eccellenza inaugurata nel 1996 e riconosciuta a livello internazionale per l’alta qualità della sua ricerca e didattica. Con oltre 5.700 studenti iscritti, UniSR offre corsi di laurea triennale e magistrale, scuole di specialità, master post-laurea e programmi di dottorato. L’Ateneo si caratterizza fin dalla sua origine per una forte integrazione tra la ricerca in ambito biomedico e quella in ambito
socio-psicologico e filosofico, nella convinzione che il miglioramento della condizione umana non possa prescindere da nessuna di queste tre dimensioni. L’attività di ricerca biomedica di UniSR – traslazionale e ad alto contenuto tecnologico – è condotta in sinergia con IRCCS Ospedale San Raffaele, tra i più importanti ospedali di ricerca del Paese.


L’Ospedale San Raffaele (OSR), parte del Gruppo San Donato, è un policlinico universitario e un istituto di ricerca di rilievo internazionale e di alta specializzazione per diverse importanti patologie, inaugurato nel 1971 e riconosciuto nel 1972 Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). È un Centro di Emergenza ad Alta Specialità (E.A.S.) ed è polo didattico-assistenziale dell’Università Vita-Salute San Raffaele. L’IRCCS Ospedale San Raffaele è accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale e offre oltre 60 specialità cliniche. La struttura multidisciplinare, tecnologicamente all’avanguardia, e l’interazione continua tra ricerca scientifica, didattica e attività clinica hanno permesso di ottenere negli anni risultati tali da posizionare l’IRCCS Ospedale San Raffaele in cima alla classifica italiana per produttività scientifica e un punto di riferimento in Europa e nel mondo per lo studio e la cura di molte patologie e per lo sviluppo di terapie innovative. Sono 2.403 i lavori scientifici – con un impact factor medio di 9.1 – che pubblicati nel solo 2022. www.hsr.it

V.A.

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