Insulti al Comune di Buccinasco, respinto il ricorso di Klaus Davi

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La quinta sezione della Corte di Cassazione ha confermato la condanna
della Corte d’Appello per il massmediologo che aveva diffamato il sindaco
e l’Amministrazione comunale

(mi-lorenteggio.com) Buccinasco, 5 febbraio 2024 – A un anno dalla condanna della Corte d’Appello, la Corte di Cassazione rigetta il nuovo ricorso del mass mediologo Klaus Davi, condannandolo al pagamento delle spese processuali e alla rifusione delle spese di giudizio in favore del Comune di Buccinasco.
Già lo scorso anno la Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di
Milano aveva respinto l’opposizione del mass mediologo alla sentenza di primo grado
che, nel 2021, lo aveva condannato per aver diffamato il sindaco e l’Amministrazione
comunale.+

“In via definitiva anche la Corte di Cassazione – dichiara il primo cittadino di Buccinasco
Rino Pruiti – certifica che compie un reato chiunque insulti e diffami
un’Amministrazione
che ogni giorno fa il proprio dovere e lotta contro le mafie.
Ribadisco quanto ho sempre detto: spiace che Klaus Davi, anziché chiedere scusa e
proporci progetti per promuovere i valori positivi di legalità e rispetto delle regole,
abbia invece continuato a ricorrere prima presso la Corte d’Appello e poi alla
Cassazione per opporsi a una condanna giusta. Ora Davi dovrà corrispondere al
Comune oltre 22 mila euro, fondi che useremo per l’educazione alla legalità”.

Nel 2017 Klaus Davi aveva affisso in giro per Buccinasco alcuni manifesti provocatori
per ridicolizzare Rocco Papalia. Il Comune lo aveva multato per affissioni abusive, senza
mai entrare nel merito dei contenuti della campagna. Davi aveva però attaccato
duramente l’Amministrazione comunale (“Fino a che punto la bassezza delle istituzioni
locali può arrivare ad assicurarsi il plauso dei clan. A Buccinasco i mafiosi possono
dormire sonni tranquilli con simili istituzioni”), continuando anche negli anni successivi
ad accusare il sindaco di non aver fatto nulla per denunciare e prevenire la mafia.

Redazione

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