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Al Museo di Storia Contemporanea le mostre “Milano 1947 – 2007” e “Charles De Gaulle a Milano”

Milano, 17 giugno 2009 – Due mostre per raccontare la storia della città. Nell’ambito del progetto “Milano si racconta” si inaugurano oggi al Museo di Storia Contemporanea di via Sant’Andrea due importanti esposizioni: “Milano 1947 – 2007. Idee per una casa della storia” e “Charles De Gaulle a Milano – 23 giugno 1959”. Le due mostre aprono i battenti in concomitanza con la riapertura, dopo i restauri, del “Salottino dorato” dell’appartamento che la contessa Lidia Caprara Morando Attendolo ha donato al Comune.

“Con queste esposizioni vogliamo raccontare storie, narrazioni, miti che ci facciano amare di più Milano. Momenti che ci aiutino a conoscere qualcosa di più sui costumi e sull’estetica della città – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. Dagli allestimenti del Teatro alla Scala a piazza Fontana, dalla ‘Milano da bere’ a Tangentopoli, dalla città capitale dell’informazione alla vita di tutti i giorni dei milanesi. Un viaggio nella storia della nostra metropoli dove non poteva mancare la visita del generale Charles De Gaulle avvenuta il 24 giugno 1959 in occasione dell’anniversario della Seconda guerra d’Indipendenza”.

Le mostre saranno aperte al pubblico dal 18 giugno al 15 novembre.

“Milano 1947-2007. Idee per una casa della storia"
dal 18 giugno al 15 novembre 2009
orario 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.30
ingresso gratuito

L’idea di una Casa della Storia per Milano è un progetto innovativo che si colloca all’interno di un ampio movimento europeo orientato alla creazione, negli ultimi venti anni, di esposizioni incentrate sulla storia contemporanea. “Milano 1947-2007” non è una mostra esaustiva del periodo, ma uno spazio dove si sperimentano possibili modi di raccontare e di far raccontare dai visitatori quella storia che ci vede ancora testimoni e, in diversa misura, protagonisti dei cambiamenti della nostra città.

Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura e curato da Roberto Guerri e Massimo Negri, fa parte delle attività Museolab, un laboratorio di ricerca promosso dalle Raccolte Storiche del Comune di Milano ed è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Università Bocconi, del Centro di Cultura per l’impresa, del Museo Alfa Romeo, dell’Archivio Pirelli e del Teatro alla Scala.

La mostra Milano 1947-2007 è un viaggio non solo storico, ma anche emozionale. La strage di piazza Fontana, per esempio, verrà vissuta dal visitatore in prima persona all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura grazie a un’installazione multimediale. Lo stesso vale per i grandi concerti dei Beatles e le contestazioni del ’68.

“La mostra si pone l’obiettivo di dare vita a uno spazio fisico di conoscenza, confronto e discussione sulla storia contemporanea. Al centro di tutto vi è la città di Milano, laboratorio culturale, sociale e politico d’eccellenza d’Italia – aggiunge Finazzer Flory -. La mostra è una sorta di centro di produzione culturale e di documentazione che si rivolge all’intera comunità cittadina, per sensibilizzare la collettività sull’importanza della conoscenza storica come ricostruzione del passato nella ricerca della propria identità e che proponga una soluzione ad un problema centrale per l’educazione delle nuove generazioni, quello della conoscenza della storia recente del nostro Paese, e in particolare della nostra città”.

Case della Storia e importanti musei di storia contemporanea sorgono a Bonn, Stoccarda, Berlino, Lipsia. In Germania sono diffusi gli Heimatmuseum e i musei dell’Olocausto. In Inghilterra, le sedi dell’Imperial War Museum assolvono a una funzione di informazione e documentazione che va ben oltre il ricordo delle guerre combattute. In Francia sono presenti numerosi Memorial dei due conflitti mondiali e della resistenza. Il 22 febbraio scorso il Presidente Nicolas Sarkozy ha inaugurato a Parigi un nuovo museo nel complesso dell’Hotel des Invalides: il Memorial Charles De Gaulle. A Londra è stato da poco aperto il Churchill Museum dedicato alla figura del grande statista. Anche nei paesi dell’ex blocco sovietico sono nati nuovi musei di storia: a Budapest la Casa del Terrore, inaugurata nel 2004, ricorda i delitti del nazismo e del comunismo in Ungheria.

Il percorso della mostra. La mostra si apre con la Mucca-Milano dell’artista Francesco Santuosso della collezione Crazycow. Un benvenuto ricco di colori e allegria che accompagna i visitatori a ripensare a due luoghi simbolo della città. Uno d’elite, il Teatro alla Scala, e uno di massa, lo Stadio Meazza. Il primo viene rappresentato attraverso immagini e fotografie della ‘Prima’ dell’Europa Riconosciuta e le scenografie di Pomodoro, mentre il secondo attraverso le prime coppe dei Campioni delle squadre milanesi.

Seguono immagini e installazioni del concerto dei Beales del 1965 e manifesti d’archivio della Fiera Campionaria.
La terza sala della mostra è dedicata all’economia: la Borsa, il primo Supermercato Esselunga del 1957, le foto dell’Archivio Pirelli e l’Alfa Romeo.
La quarta sala è dedicata a Museolab e alla proposta della Casa della Storia con contributi e interviste a Finazzer Flory, Massimo Negri, Roberto Negri, Davide Rampello, al presidente dell’Haude Gheschite di Bonn e altri.
La sala cinque è dedicata al laboratorio politico. Grande attenzione è dedicata ai circoli culturali che in città sono circa un centinaio; si arriva poi alle contestazioni del ’68 e al terrorismo ricordando nome per nome le vittime.
Segue il manifesto degli intellettuali pubblicato da Camilla Cederna sull’Espresso nel 1971, la ‘Milano da bere’ e gli anni Novanta di Tangentopoli, ricordata attraverso la toga di Antonio Di Pietro e la nascita dei nuovi partiti milanesi: Lega nord e Forza Italia.

Il tema cultura e società è affrontato attraverso un omaggio ai romanzi gialli, alla radio e alla televisione.

Le ultime sale sono, infine, un omaggio ai milanesi e alla città che cambia. Verranno proiettate immagini amatoriali della vita quotidiana dei milanesi e sarà ospitata una riproduzione della mostra “L’occhio di Milano 1945-77”, presentata alla Rotonda della Besana nel 1978. La “Memory Bank – Banca della memoria” potrà, invece, ospitare oggetti e pensieri cari ai visitatori che potranno contribuire a formare la memoria di Milano.
L’esposizione si conclude con “La città che cambia”: le nuove università, le nuove linee metropolitane, il progetto City Life, Porta Nuova. Attraverso un’installazione multimediale il visitatore potrà cancellare alcune zone della città per vedere come erano prima e come la storia e il tempo le hanno cambiate.

L’allestimento è curato da Valentina Putzolu. Testi di Claudio Agostoni, Aldo Bonomi, Camilla Baresani, Salvatore Carrubba, Riccardo Chiaberge, Luca De Biase, Pierluciano Guardigli, Carlo Oliva e Guido Rome.

"Charles De Gaulle a Milano. 23 giugno 1959"
dal 18 giugno al 15 novembre 2009
orario 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.30
ingresso gratuito

Quest’anno ricorre il 150° anniversario della Seconda Guerra di Indipendenza e l’Assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con le Raccolte Storiche, ha voluto dedicare una sezione dell’esposizione "Milano 1947-2007" al ricordo della visita che il generale Charles De Gaulle fece nella nostra città e in Lombardia nel 1959 per ricordare il contributo dell’esercito francese al raggiungimento dell’Unità nazionale.

“Non una mostra su De Gaulle, ma con De Gaulle – spiega Finazzer Flory -. Il senso degli scatti che seguono e inseguono il passo del ‘generale’ a Milano è relativo a un contenuto piuttosto che a una direzione. Si tratta dell’Europa in nuce di cui tuttavia i punti focali sono già stati fissati con il Trattato di Roma che, a partire da un’integrazione economica, porterà a quella politico-istituzionale. Questa mostra vuole, nel limite della sua esposizione, mettere in rapporto il potere e il popolo attraverso il quotidiano per il tramite di un reportage che scruta e sonda il silenzio delle immagini. Si intende, in altri termini, mettere a contatto Milano, la sua modernità e il mito del potere, in forma di racconto, incarnato da De Gaulle con tutte le sue affascinanti contraddizioni”.

La visita di De Gaulle a Milano fu un avvenimento di grande richiamo popolare. Il presidente francese visitò anche la storica mostra allestita nelle sale di Palazzo Reale che rievocava i fatti del 1859 attraverso una ricca selezione di opere, dipinti, stampe, cimeli, in parte provenienti dall’estero e in parte ancora oggi conservati presso il Museo del Risorgimento di Milano.

La mostra propone una selezione di 30 immagini realizzate dal fotografo Giancolombo, veneziano di nascita, ma milanese d’adozione, padre del fotogiornalismo italiano, che colgono con grande spontaneità e incisività tanto i momenti ufficiali della visita presidenziale quanto quelli più insoliti e di costume. Le immagini sono commentati da Sergio Romano, oltre che da una cronaca dell’epoca di Indro Montanelli.

“I visitatori più giovani troveranno nelle fotografie di questa mostra una città e un paese alquanto diversi da quelli in cui sono nati e cresciuti. Oggi la visita di un uomo di Stato offre altre immagini: automobili nere con vetri fumé che corrono rapidamente da un punto all’altro della città, imponenti contingenti di forze dell’ordine che tengono d’occhio i passanti, manifestazioni di protesta che la polizia cerca di deviare verso altre zone della città. Per evitare sgradevoli incidenti, gli onori militari all’ospite vengono resi all’aeroporto o nel cortile di un palazzo – spiega Sergio Romano – . Ma nel 1959, quando il presidente della Repubblica francese venne a Milano per celebrare il centesimo anniversario della seconda guerra d’indipendenza e delle battaglie di Magenta e Solferino, lo spettacolo andò in scena secondo la collaudata regia delle feste con cui le città salutavano tradizionalmente, da molti secoli, le ‘joyeuses entrées’, i gioiosi ingressi dei sovrani stranieri. In piedi su una vettura scoperta e accompagnato dal capo dello Stato italiano, l’ospite passò in rassegna un drappello delle forze armate e raggiunse una tribuna da dove, insieme a un piccolo gruppo di notabili, assistette a una parata militare. Tra la folla, in prima fila, vi erano veterani carichi di anni e medaglie, irrigiditi accanto ai labari dei loro reggimenti. Erano i vecchi combattenti delle guerre che Francia e Italia avevano combattuto insieme, e forse, nascosto tra la folla, vi era anche qualche veterano di quella, più recente, in cui erano stati nemici. Vi erano i bambini delle scuole del quartiere, accompagnati dai maestri e graziosamente vestiti nelle loro uniformi. Vi erano le bandierine dei due paesi che molti sventolavano festosamente. E vi erano i curiosi, i passanti, i pensionati gli amanti delle pubbliche manifestazioni, gli sfaccendati, tutti in giacca e cravatta come usava allora anche per i ceti più umili. Così si accoglieva, cinquant’anni fa, il capo di uno Stato straniero”.

Conclusi i restauri del Salottino dorato. Il Salottino dorato, singolare documento rococò, torna a splendere dopo i restauri. Luogo altamente rappresentativo del gusto aristocratico settecentesco per il decoro domestico, il salottino è un locale, al piano nobile di Palazzo Morando Attendolo Bolognini, di ridotte dimensioni a cui si accede attraverso tre porte lignee dal profilo sagomato dorato. Giunto fino ad oggi intatto in ogni sua parte, anche negli arredi originali, è costituito da una sofisticata decorazione delle quattro pareti a stucchi e ebanisterie dorati su legno dipinto che inquadrano quattro specchiere di legno intagliato con motivi decorativi e figure allegoriche a rilievo entro piccoli medaglioni.

Il recente e impegnativo restauro del 2008-2009, realizzato dallo Studio Mingardi con il contributo di Robert L. Forbes, ha rimosso dalla boiserie e dal soffitto i diversi strati di ridipinture che offuscavano i brillanti e delicati colori originali, ancora oggi esistenti e intatti, ripristinandone la stesura originale settecentesca.
Museo di Storia Contemporanea
Palazzo Morando Attendolo Bolognini
via Sant’Andrea 6
ingresso libero
Orari di apertura del Museo di Milano
dal martedì alla domenica
orario 9.00 – 13.00 / 14.00 – 17.30
ingresso gratuito
tel. 02.884.65933 – 76006964
www.museidelcentro.mi.it
museicentro.info@comune.milano.it

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