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Proverbio: D'aprile non ti scoprire.

Municipio 4, a teatro per approfondire il dramma silenzioso della ludopatia

(mi-lorenteggio.com) Milano, 17 ottobre 2018 -A partire da giovedì 18 (e fino a domenica), il Municipio ha aiutato, insieme alle altre altre istituzioni , capofila l’Assessorato alle Politiche sociali, a portare in scena al teatro Delfino lo spettacolo ‘La Fortuna’. Il gioco d’azzardo non è solo una terribile malattia contemporanea, ma è anche il sintomo di una distorta idea della realizzazione personale e del rapporto col proprio Ego, promossa spesso dalle dinamiche economiche e sociali contemporanee. Una società che porta all’estremo il desiderio di realizzazione spinge i caratteri più deboli a tentare la fortuna per poter dimostrare a se stessi di valere qualcosa e, soprattutto, per liberarsi con una grande vincita, della pressione crescente che da alcuni anni questa società mette in atto nei confronti dei suoi componenti. In un labirinto di tende veneziane, lo spettacolo sarà un caleidoscopio di personaggi, che i cinque attori interpreteranno aiutati della commedia dell’arte e del mondo moderno, (come la maschera della “donna rifatta” per il personaggio di Gandolfa). In un incubo serrato e incalzante il protagonista vivrà la sua discesa nel baratro della dipendenza da se stesso.

“Siamo molto attenti – afferma il Presidente del Municipio 4, Paolo Guido Bassi – al tema delle dipendenze, cui anche la ludopatia fa parte. Non per niente, abbiamo sostenuto un seminario che ha proprio questo focus, attualmente in corso, e realizzato grazie alla collaborazione della Fondazione Guzzetti. Siamo impegnati – fa notare – sotto il profilo dell’informazione e della prevenzione, uniche ‘leve’ che possiamo muovere, visto che sotto il profilo amministrativo i Municipi non posso fare nulla per impedire la proliferazione delle ‘macchinette’ e dell’apertura di nuove sale da gioco, che continua ad avvenire, anche nei pressi di scuole, chiese o altri luoghi delicati. Occorre sicuramente – sottolinea il Presidente – che si affronti il tema a livello di legislazione nazionale, ma anche le amministrazioni pubbliche dovrebbero fare di più. In passato – ricorda – da consigliere di opposizione, avevo presentato una mozione con la quale invitavo la Giunta comunale a rivedere il regolamento delle insegne, per impedire che le sale slot abbiano sempre le vetrine oscurate. Luoghi aperti e trasparenti, ad esempio, potrebbero consentire un maggiore ‘controllo’ sociale e magari darebbero modo alle famiglie di scoprire se qualcuno dei loro parenti è caduto vittima del gioco compulsivo. Ne ho parlato di recente al Presidente della commissione Attività Produttive del Consiglio regionale della Lombardia, Gianmarco Senna, che si è dimostrato molto interessato a verificarne la fattibilità”.

 

Redazione

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