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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Cesare Battisti catturato in Bolivia anche da agenti di Milano

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 13 gennaio 2019 – Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 17.00, le 22.00 in Italia, in una strada della città boliviana di Santa Cruz de La Sierra, Cesare Battisti,  l’ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac), dopo una lunga attività di indagine e di pedinamento, è stato fermato  e portato in caserma.

L’arresto è il risultato dell’attività investigativa di un team qualificato di poliziotti italiani assieme alla polizia boliviana.
Nell’operazione è stato fondamentale l’operato dei poliziotti della Criminalpol-Servizio di cooperazione internazionale di polizia S.C.I.P., di quelli della Direzione centrale della polizia di prevenzione e della Digos di Milano, in collaborazione con la nostra intelligence.

Battisti aveva fatto perdere le tracce di sé lo scorso dicembre, dopo la decisione del magistrato del Supremo Tribunale Federale (Stf) brasiliano Luis Fux che il 13 dicembre ne aveva ordinato l’arresto per “pericolo di fuga” in vista di una possibile estradizione in Italia, concessa nei giorni seguenti dal presidente uscente Michel Temer prima dell’insediamento di Jair Bolsonaro il primo gennaio 2019.

Battisti potrebbe già esser estradato in Italia entro domani.

Il deputato federale e figlio del presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha voluto subito mandare un messaggio al ministro dell’Interno: “Matteo Salvini, il ‘piccolo regalo’ sta arrivando”, ha scritto Eduardo Bolsonaro su Twitter.

Così il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “È finita la lunghissima fuga di Cesare Battisti.

ll mio pensiero va ai familiari delle vittime di Battisti: Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, Lino Sabbadin, Andrea Campagna.
A loro posso dire che, finalmente, giustizia è fatta!

Ora Cesare Battisti sarà riconsegnato all’Italia. La tensione delle ultime ore e il dovuto riserbo possono lasciare spazio alla soddisfazione per aver raggiunto un risultato atteso per 25 anni.

Battisti in Italia dovrà scontare la sua pena: chi sbaglia deve pagare e anche Battisti pagherà.

Il tempo trascorso non ha lenito le ferite che Battisti ha lasciato nelle famiglie delle sue vittime e nel popolo italiano, così come non ha fatto diminuire il desiderio umano e istituzionale di ottenere giustizia.

Ringrazio le autorità italiane e brasiliane. Ringrazio l’Interpol, l’intelligence italiana e tutte le forze di polizia per l’impegno senza sosta e il tempismo col quale hanno agito. E ringrazio le autorità boliviane.

Ma un ringraziamento particolare, permettetemelo, va a tutti coloro che al Ministero della Giustizia hanno inseguito questo risultato dal lontano 1993. Tra Francia, Messico e Brasile, non è mai stata abbassata la guardia, non ci si è mai arresi di fronte alle difficoltà, anche quando tutto sembrava perduto.

Anche in questi ultimi mesi, i contatti col Brasile sono stati costanti. La perseveranza è la madre del successo.

Il Ministero che ho l’onore di rappresentare è fatto di donne e uomini inarrestabili che ogni giorno lavorano per il buon funzionamento della giustizia.
Mi piace pensare che questa tenacia sia quella di un popolo intero, quello italiano.

Così, invece, il Ministro, Matteo Salvini: “Ringrazio per il grande lavoro le Forze dell’Ordine italiane e straniere, la Polizia di Stato, l’Interpol, l’AISE e tutti coloro che hanno lavorato per la cattura di Cesare Battisti, un delinquente che non merita una comoda vita in spiaggia, ma di finire i suoi giorni in galera.
Grazie di cuore al presidente Jair Messias Bolsonaro e al nuovo governo brasiliano per il mutato clima politico che, insieme a un positivo scenario internazionale dove l’Italia è tornata protagonista, hanno permesso questo successo atteso da anni, grazie alle Autorità boliviane e alla collaborazione di altri Paesi amici.
Il mio primo pensiero va oggi ai famigliari delle vittime di questo assassino, che per troppo tempo si è goduto una vita che ha vigliaccamente tolto ad altri, coccolato dalle sinistre di mezzo mondo. È finita la pacchia. #dalleparoleaifatti”

 

Redazione

 

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