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Bivacchi in via Mondolfo, il Municipio 4 risponde con un progetto per intercettare il disagio giovanile

 

(mi-Lorenteggio.com) Milano, 25 febbraio 2019 – Stranieri ospiti del Cas, gruppi di sudamericani rumorosi e drappelli di giovani che usano un campo da basket come ‘base’ di ritrovo. E’ lo scenario, spesso problematico, dell’area verde di via Mondolfo, fra via Mecenate e via Quintiliano, dove il Municipio 4 di Milano ha avviato, insieme a ‘La Strada’ – che già opera in zona nell’ambito delle attività del Centro di aggregazione giovanile ‘Tempo e poi’ e del progetto ‘285 Socialità di quartiere’ – la collaborazione su un progetto di educativa di strada finalizzato a intercettare anche quel tipo di giovani che, per vari motivi, non vuole o non è in grado di aderire alla proposta aggregativa più strutturata già presente in quartiere. Detto in altre parole, spiegano il Presidente del Municipio 4 Paolo Guido Bassi e l’assessore all’Educazione Laura Schiaffino, “si vuole cercare di potenziare l’intervento contro il disagio giovanile, problema particolarmente avvertito in questo quadrante del territorio, sperimentando nuove forme di ‘aggancio’ dei giovani meno inclini ad aderire a quanto già proposto dal pubblico e dal privato sociale in fatto di opportunità di aggregazione”.
LA SITUAZIONE – Sul quartiere Salomone/Ungheria, ricordano gli esponenti del Municipio 4, “sono già attivi diversi interventi in questa direzione, dalle attività del GAG di via Salomone, al progetto Agorà (appena concluso) a quanto portato avanti dalle parrocchie di San Galdino e San Nicolao della Flue. Con il sostegno a questa proposta – spiegano – vogliamo fare un ulteriore passo in avanti cercando di coinvolgere quel tipo di utenza più problematica, che normalmente non aderisce ai progetti in corso e che attraverso alcuni suoi comportamenti crea preoccupazione a allarme nella popolazione locale, soprattutto fra i cittadini anziani, andando a intercettarla là dove si ritrova abitualmente. Un esperimento – fanno notare Bassi e Schiaffino – per cercare di arginare la sensazione di ‘degrado’ che spesso caratterizza certe forme di ‘ritrovo’ nelle zone verdi di periferia”.
TRE FASI – La metodologia proposta dal progetto de ‘La Strada’, si è articolata su tre fasi. 1 – emersione dei bisogni dei ragazzi attraverso questionari e interviste; 2 – condivisione dei dati raccolti con le realtà operanti sul territorio; 3 – promozione del CAM Mondolfo come ‘luogo’ per i giovani, attraverso piccoli ‘eventi’ e occasioni di confronto su possibili attività da costruire in maniera condivisa, dove i ragazzi siano protagonisti e gli educatori ricoprano un ruolo di ‘facilitatori’ e ‘garanti’ delle finalità del progetto.
LA COLLABORAZIONE – Proprio su questa terza fase, illustrano Bassi e Schiaffino, prende corpo la collaborazione fra Municipio e ‘La Strada’. Il primo mette a disposizione gratuitamente e senza addebito degli oneri accessori l’edificio del CAM Mondolfo nelle giornate di venerdì dalle 14.00 alle 21.00 dal 1 marzo al 2 agosto. Parimenti, la Società Cooperativa Sociale La Strada organizza l’iniziativa mettendo a disposizione, senza alcun onere per il Municipio, per tutta la durata di utilizzo del CAM Mondolfo i due educatori del GAG ‘Tempo e poi’ che si occupano dell’educativa di strada, garantendo con gli stessi il presidio diretto di tutte le attività svolte, per le quali non è prevista alcuna forma di autogestione da parte dei ragazzi coinvolti.

 

Redazione

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