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QUALITÀ ARIA BACINO PADANO, ASSESSORE AMBIENTE: RIBADIAMO VALIDITÀ METODO LOMBARDO, DAL 2005 AL 2018 -34% DI PM10

 

(mi-Lorenteggio.com) Brescia, 06 giugno 2019 –  Analisi dei dati e programmazione di
politiche e misure ‘ad hoc’ per contrastare l’inquinamento:
questi i capisaldi delle politiche ambientali messe in campo
dalla Regione Lombardia e ricordate dall’assessore all’Ambiente
e Clima intervenendo al convegno ‘Qualità dell’aria nel Bacino
Padano e nel territorio Bresciano: stato dell’arte e
prospettive’.

PAROLA D’ORDINE: CONCRETEZZA – “Tra negazionismo e approccio
ideologico – ha spiegato – ribadiamo la validità del metodo
lombardo: un approccio pragmatico che parte dall’analisi dei
dati e in modo realista programma le misure che possono le
contribuisce al miglioramento dei problemi legati alla qualità
dell’aria”.

INQUINANTI IN CALO – Il trend degli inquinanti nell’aria in
Lombardia negli ultimi quindici anni è in forte diminuzione. Le
azioni messe in campo dalla Regione hanno fatto registrare una
drastica diminuzione degli inquinanti tradizionali, quali il
monossido di carbonio, il biossido di zolfo e il benzene, per i
quali oggi non si superano i limiti e gli obiettivi di legge.

“Oggi – ha proseguito – stiamo combattendo per l’abbattimento
delle polveri sottili – il PM10, il PM2,5 – e degli ossidi di
azoto, che si stanno riducendo significativamente”.

LA SITUAZIONE BRESCIANA – La concentrazione di PM10 in Lombardia
dal 2005 al 2018 anni si è ridotta del 34% permettendo alla
Regione Lombardia di rientrare sotto i limiti europei. Per la
provincia di Brescia la riduzione è stata del 35%. Si è ridotto
del 59% in Lombardia il numero massimo di giorni di superamento
dei limiti del PM10. Nella provincia di Brescia nel 2005 si sono
registrati 133 giorni di sforamento e nel 2018 soltanto 47. Su
questo ultimo dato la Regione non è ancora rientrata nei limiti
europei, ma si sta avvicinando rapidamente. Discorso analogo
vale per gli ossidi di azoto, la cui concentrazione media si è
ridotta del 37%. Su tutto territorio della Lombardia il
miglioramento è diffuso.

SFORZI E RISULTATI – “È in corso uno sforzo che sta producendo
risultati. Laddove abbiamo politiche – proseguito l’assessore –
ad esempio per migliorare impianti di riscaldamento e le
emissioni dei veicoli, i risultati si vedono, il che ci fa
ritenere che nel futuro dobbiamo proseguire su questa strada.
Quanto svolto fino ad ora in Lombardia, con realismo e senza
ideologie, ha portato a risultati molto positivi e Regione
Lombardia proseguirà questo lavoro nel futuro”.

IL COORDINAMENTO – Le regioni del Bacino Padano hanno istituito
un coordinamento per la qualità dell’aria già a partire dal 2005
al fine di integrare e coordinare la lotta all’inquinamento
atmosferico. L’accordo più recente è stato sottoscritto nel 2017
a testimonianza di una tradizione di collaborazione e i dati
dimostrano come la qualità dell’aria negli anni sia migliorata.

LA SPECIFICITÀ PADANA – “Nel Bacino Padano ci sono condizioni
strutturali, orografiche meteoclimatiche – ha aggiunto
l’assessore – che non si possono risolvere con provvedimenti
politici. Tali condizioni rendono per noi molto più difficoltoso
raggiungere gli obiettivi che sono previsti dall’Unione europea
di quanto avvenga in altri territori. Se avessimo le condizioni
meteo climatiche della Germania avremmo emissioni ridotte dal 50
al 70%. L’Unione europea deve convincersi che in Lombardia e nel
Bacino Padano serve più tempo per raggiungere gli obiettivi. I
nostri piani prevedono che entro il 2025 saremo rientrati sotto
tutti i limiti imposti dall’Unione Europea”.

In Regione Lombardia nonostante le specificità geografiche che
ostacolano la dispersione degli inquinanti, la riduzione delle
emissioni è più veloce della media europea. Dal 2008 al 2014,
infatti, la riduzione del biossido di azoto si attesta a -4,2 %
in Lombardia rispetto al -3,3% dell’Unione Europea e quella del
PM10 è stata pari a -3,6% rispetto al -2,3 dell’Unione Europea.

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