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Milano. Rachele Bianchi “Personaggio”, una statua che rappresenta una donna, realizzata da una artista donna, diventa un monumento pubblico cittadino

 

(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 settembre 2019-  Ha lavorato nascosta per più di settanta anni, realizzando più di 1000 opere tra sculture, ceramiche, disegni; le sue figure ieratiche e misteriose sono tra gli altri nelle collezioni del Musée des Beaux Arts di Liège, del Moscow Museum of Modern Art di Mosca o installate al Palazzo Reale e Biblioteca Nazionale di Napoli e alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
E’ Rachele Bianchi(Milano 1925 – 2018) artista dalla storia singolare, solitaria, scontrosa, isolata per scelta, cui Milano oggi rende omaggio installando in modo permanente una sua opera monumentale, Personaggio (2014), in Via Vittor Pisani a pochi passi da Piazza della Repubblica.

Una occasione importante non solo per la storia della città, che si arricchisce di un tassello prezioso, ma anche e soprattutto in un momento in cui è forte l’attenzione al peso sociale delle donne.
Personaggio è infatti il primo monumento pubblico milanese che rappresenta una donna, ed è anche il primo monumento pubblico milanese realizzato da una artista donna.

A un anno dalla scomparsa di Rachele Bianchi, avvenuta il 23 settembre 2018, grazie alla donazione del figlio Giuseppe Bariona, questa scultura in bronzo alta più di 3 metri, trova la sua collocazione negli spazi cittadini in occasione della seconda edizione della Milano Green Week, evento del Comune all’insegna del verde e della sostenibilità urbana.

Per desiderio degli eredi inoltre, l’inaugurazione della statua a Via Vittor Pisani è l’occasione per annunciare la nascita dell’Associazione Culturale Archivio Rachele Bianchi che ha come obiettivi non solo la catalogazione, lo studio e la promozione del lavoro dell’artista milanese, ma anche il sostegno alla giovane arte contemporanea femminile.

Nel 2020 l’Archivio Rachele Bianchi inaugurerà la sua sede in Via Legnano a Milano, nei cui spazi aperti al pubblico gratuitamente, sarà possibile conoscere e approfondire l’opera settantennale dell’artista, attraverso le sue opere, i suoi bozzetti, pubblicazioni e materiale d’archivio.

“Sono molto felice di essere arrivato alla fine di questo percorso, fatto insieme al Comune, che restituisce alla città un pezzo della sua storia più nascosta– dice Giuseppe Bariona, figlio di Rachele Bianchi e Presidente dell’Associazione Archivio Rachele Bianchi.- Mia madre è stata una donna controcorrente, che ha fatto dell’arte il suo personale territorio di libertà ed emancipazione, in anni in cui alle donne era dato poco spazio non solo nella vita sociale ma anche in quella artistica. Credo che ancora oggi Rachele possa essere un esempio ed è per questo che l’Archivio non soltanto lavorerà sulla sua opera ma, in linea con il suo spirito, sosterrà la creatività femminile contemporanea.”

Nell’attesa di aprire i suoi nuovi spazi al pubblico, a novembre 2019 l’Archivio Rachele Bianchi installerà il bozzetto in bronzo di Personaggio, realizzato nel 1999, alla Casa delle Donne di Via Marsala 8, dove resterà esposto per un anno. La scelta di attivare un prestito in comodato alla storica sede milanese, nasce dalla comune attenzione delle due associazioni al ruolo e alle necessità delle donne nella società contemporanea.

L’evento di inaugurazione della statua in via Vittor Pisani inoltre viene supportato da Centrale District, un Comitato dedicato all’area compresa tra piazza Repubblica e piazza Duca d’Aosta, nato grazie ad alcune tra le più importanti realtà alberghiere, attività commerciali e gallerie d’arte di zona. Centrale District vuole dare una spinta al progresso al quartiere della Stazione Centrale che, a tutti gli effetti, è il biglietto da visita di Milano.

Personaggio (2014) è un’opera figlia di una ricerca che può essere considerata il nucleo centrale della pratica artistica della Bianchi: a partire dagli anni Settanta, l’artista comincia a produrre una serie di figure femminili che chiama, in modo generico, personaggi e che popoleranno la sua produzione per i successivi quarant’anni.
Si tratta di figure dalla posa ieratica, le cui forme sono nascoste da abiti o mantelli geometrici e squadrati, a volte simili a scudi o attraversati da pieghe tagliate come lame.
Pochi dettagli emergono da quelle che possono essere lette come vere e proprie barriere di protezione.
Nel corso degli anni tuttavia i personaggi si evolvono, si ammorbidiscono, i loro volti sorridono, le loro vesti sono mosse dal vento.
A questa fase, quella più tarda della produzione della Bianchi, appartiene l’opera donata alla città, una donna in piedi che guarda lontano, salda, forte e fiduciosa.

Rachele Bianchi nasce a Milano il 22 settembre del 1925.
Alunna modello, terminati gli studi classici scopre una profonda passione per l’Arte ma, cresciuta in una famiglia di industriali che poco comprende la sua inclinazione, è costretta allo scontro pur di intraprendere il suo percorso. Pur avendo frequentato un corso di disegno, si dichiara una autodidatta.
Nella Milano tra gli anni Cinquanta e Sessanta, mentre Lucio Fontana, Piero Manzoni e Enrico Baj scardinano le convenzioni dell’arte “tradizionale”, la Bianchi rimane una “isolata per scelta”, non frequenta l’Accademia e non rivela riferimenti stilistici o interessi per ricerche o correnti a lei contemporanee.
Chiusa nel suo studio, una stanza della sua casa in Via Parini 9, dove abiterà tutta la vita, produce ininterrottamente per settanta anni, divisa tra le incombenze di moglie e madre, e le esigenze di artista.
Alla sua morte, il 22 settembre 2018 a 93 anni, lascia un patrimonio di grande ricchezza e varietà, composto da più di 1500 opere tra sculture, bassorilievi, disegni, acquerelli, tempere, attualmente in corso di catalogazione.
La quasi totalità di queste opere raffigurano donne.
Opere di Rachele Bianchi sono conservate in collezioni pubbliche e private, nazionali e internazionali tra cui il Musée des Beaux Arts de Liège – Belgio, il Palazzo Reale e Biblioteca Nazionale di Napoli, il Modern Greek Art Museum di Rodi – Grecia, la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il Museum of Contemporay Art di Belgrado – Serbia, l’Ambasciata d’Italia ad Atene, lo State Museum of Art Republic of Kazakhstan di Almaty – Kazakistan, la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, il Moscow Museum of Modern Art di Mosca – Russia, il Museo Diocesano di Cosenza, il National Museum of Fine Arts di La Valletta – Malta, il Museo del Parco di Portofino, il National Museum of Slovenia a Lubiana – Slovenia.

 

Redazione

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