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Ascensori domestici: quanto si può risparmiare?

 

Alcune considerazioni sulle spese da affrontare quando si decide di acquistare un ascensore domestico

 

 Milano, 18 febbraio 2020  – Se pensiamo alle diverse tipologie di miniascensori non possiamo non ricordare quanto questi strumenti possano essere indispensabili alle persone affette da disabilità o a coloro che hanno ridotta mobilità (chi si muove in sedia a rotelle, prima di tutto, ma anche anziani con bastoni da passeggio o neonati in carrozzina). Tuttavia, un ascensore domestico è anche la soluzione più pratica per chi – per lavoro o per esigenze personali –trasporta quotidianamente carichi importanti di merci, deve muoversi più volte al giorno da un piano all’altro di un edificio oppure è costretto a spostare manualmente un’ingente quantità di documenti tra uffici dislocati su livelli diversi.

Nonostante l’indubbia utilità, uno dei fattori che più spesso costituisce un freno all’acquisto di un miniascensore domestico è l’impressione che l’istallazione di un simile strumento costituisca una spesa eccessiva, sproporzionata rispetto alle proprie possibilità economiche. Ma è davvero così? I costi per l’acquisto e l’installazione di un ascensore sono davvero così alti? E quanto si spende per consumi, manutenzione e spese accessorie? Il rapporto costi/benefici è davvero negativo?

Scopriamo insieme quanto si può risparmiare adottando l’ascensore domestico come soluzione definitiva alle proprie fatiche, sia nella propria abitazione di residenza sia nel proprio ambiente lavorativo.

 

Prezzi degli ascensori: dove si può risparmiare

 

Iniziamo subito con l’argomento che ci sta più a cuore: quando decidiamo di acquistare un miniascensore, dove e quanto è possibile risparmiare? Chiariamo innanzitutto che gli ascensori domestici di nuova generazione, dotati ovvero di norme di sicurezza e tecnologie non obsolete, prevedono degli investimenti e delle misure di incentivo all’acquisto già nelle prime fasi della spesa: sono molte, infatti, le aziende che promuovono i propri ascensori con offerte su misura o particolarmente vantaggiose se colte “al volo”.

Gli interventi di muratura che spesso accompagnano l’installazione del miniascensore possono costituire l’ago della bilancia della fase dell’acquisto: per risparmiare, bisogna informarsi sulle politiche aziendali della ditta da cui si intende acquistare il prodotto desiderato e chiarire subito se i costi d’installazione prevedono anche la copertura delle spese delle opere murarie o meno. Potete rivolgervi a una persona di fiducia, qualificata per svolgere questo lavoro, ma non risparmiate su una fase così delicata dei lavori: rischierete di compromettere l’intera operazione.

Grazie alle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione dell’abitazione di residenza, invece, riuscirete con ottime probabilità a recuperare parte delle spese in sede di dichiarazione dei redditi: il 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’impianto di installazione del miniascensore è infatti detraibile dall’imposta dovuta come IRPEF, in dieci anni. Attenzione, però, a documentare sempre tutte le spese con transazioni tracciabili (assegno o bonifico, non contanti) e a conservare le fatture e le ricevute d’acquisto rilasciate dai professionisti del settore.

Vi accorgerete, inoltre, che gli ascensori domestici di nuova generazione prevedono consumi molto minori rispetto alle aspettative comuni: il risparmio, quindi, continuerà anche dopo l’acquisto. Molti dei modelli in commercio sono pensati appositamente per ridurre al minimo i consumi e per risparmiare anche sulla bolletta dell’energia elettrica. Nella scelta del modello più adatto alle proprie esigenze, quindi, si faccia attenzione anche a questa caratteristica: i miniascensori più “intelligenti”, infatti, non consumano più di un comune elettrodomestico. Dal momento che un miniascensore è pensato per durare molti anni e che si tratta quindi di un investimento a lungo termine, è bene far caso anche a questo fattore, al momento dell’acquisto.

Nel caso, infine, in cui l’acquisto del miniascensore sia effettuato a favore di una persona disabile, si potrà beneficiare anche del risparmio disposto dalla legge n° 13/1989 (“disposizioni per favorire il superamento e l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati”). Questa legge prevede lo stanziamento di fondi per cofinanziare l’installazione piattaforme elevatrici, di piattaforme montascale e di poltroncine montascale, tramite contributi stanziati dalla Regione per l’abbattimento delle barriere architettoniche nello stabile in cui dimora la persona disabile.

 

Prezzi degli ascensori: da cosa dipende la spesa

 

Ora che è chiaro in che modo assicurarsi un determinato risparmio nella scelta del miniascensore, elenchiamo quali sono, invece, i fattori che possono condizionare il prezzo finale.

Le spese per l’acquisto, l’installazione e la manutenzione di un ascensore possono infatti dipendere da diverse caratteristiche, tra cui:

  • Numero di piani da raggiungere (un miniascensore domestico può raggiungere al massimo il sesto piano, ma i costi di installazione saranno molto diversi da quelli per un ascensore che si sposta di un solo piano)
  • Dimensioni dell’ascensore (anche in relazione allo spazio disponibile)
  • Installazione interna o esterna all’edificio, e condizioni dell’edificio stesso (da verificare, ad esempio, se è già predisposta una torretta, la struttura metallica di contenimento)
  • Materiali dell’ascensore, finiture e dettagli di lusso; personalizzazione degli interni
  • Tipologia di impianto e consumi: la soluzione più economica in fase di acquisto è un ascensore idraulico, che però consuma di più di un ascensore di tipo elettrico, la cui spesa iniziale si può facilmente ammortizzare in pochi anni di utilizzo.

L. M.

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