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CULTURA. DOMANI L’ASSESSORE SACCHI ALLA CERIMONIA DI INTITOLAZIONE DI UN GIARDINO A LODOVOCO BARBIANO DI BELGIOJOSO

(mi-lorenteggio.com) Milano, 12 giugno 2023 – Domani, martedì 13 giugno, alle ore 17.30, presso il giardino compreso tra via Calabiana e via Balduccio da Pisa (accesso da via Balduccio da Pisa, fronte civico 5) l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi interviene alla cerimonia di intitolazione del giardino a Lodovico Barbiano di Belgiojoso (1909-2004).
Maestro dell’architettura italiana, fu fondatore, insieme ai colleghi Banfi, Peressuti e Rogers, dello Studio BBPR, e parallelamente continuò a collaborare con lo studio del padre Alberico, con il quale progettò la casa Feltrinelli (1935).

Dal 1937 al 1939 fece parte della Commissione Edilizia del Comune di Milano e fu membro della Commissione municipale incaricata della stesura del primo Regolamento Edilizio cittadino.
Nel 1938, anno in cui vennero promulgate le prime leggi razziali, Lodovico Barbiano di Belgiojoso si avvicinò a movimenti antifascisti, entrò nel Partito d’azione alla fine del 1942 e successivamente nel Comitato di liberazione nazionale (CLN). Arrestato nel 1943, fu deportato nel campo di Fossoli, poi a Bolzano ed infine a Mauthausen-Gusen, dove rimase sino al 28 aprile 1945, quando passò a quello di Gunskirchen. Venne liberato dalle truppe americane il 4 maggio successivo, a poche settimane dalla morte di Banfi, anch’egli deportato a Mauthausen.

Nei primi anni del dopoguerra i BBPR, orfani di Banfi, furono nuovamente in prima linea nel dibattito internazionale. Nel 1946, Barbiano di Belgiojoso con Peressutti e Rogers partecipò alle commissioni comunali per la stesura del primo piano regolatore postbellico di Milano. In questi anni, lo Studio BBPR raggiunse la piena maturità progettuale e professionale, sancita da un rigoroso impegno nel campo dell’urbanistica, dell’edilizia popolare, del design industriale, e soprattutto dalla produzione di veri capolavori come la sistemazione a Milano del museo di Arte Antica del Castello Sforzesco (inaugurato nel 1956) e la Torre Velasca (1958). In seguito, Lodovico Barbiano di Belgiojoso partecipò al Comitato direttivo regionale per lo studio del piano territoriale della Lombardia nel 1952 e fu presidente della Commissione tecnica del Piano Intercomunale di Milano (PIM) nel 1962.

A partire dagli anni Sessanta, la sua esperienza si allargò anche al campo infrastrutturale, territoriale e paesaggistico con progetti come la realizzazione della Metropolitana Veneta, assieme a Gabriele Scimemi (1968), la costruzione del traforo dello Stelvio (1969), la progettazione delle tangenziali di Messina e di Catania, la revisione del tracciato della superstrada Lecco-Colico, il piano paesistico di Bellagio (1976).
Per quanto riguarda la progettazione architettonica Belgiojoso assunse, con il figlio Alberico, una serie di commissioni, tra le quali il progetto a Messina per l’Università degli Studi (1973-1998) e per il nuovo Palazzo di Giustizia (1988-2007); mentre per Milano elaborò l’adattamento di Palazzo Reale a sede museale (1994- 2007) e, in collaborazione con altri, il restauro dei chiostri di Sant’Eustorgio (1994-2001) e della sede della Borsa Valori (1994-2007).
Dagli anni Ottanta in poi, Belgiojoso iniziò a rievocare l’esperienza della deportazione in alcuni scritti, accompagnati dai disegni redatti dall’architetto durante la prigionia e subito dopo la liberazione, ed ebbe l’opportunità di serbare memoria di questi eventi anche attraverso una serie di opere commemorative: il monumento al Deportato politico e razziale al cimitero monumentale di Milano (1946, con i BBPR), il memoriale a Mauthausen-Gusen I (1967), il Museo Monumento al Deportato politico e razziale a Carpi (1973), il memoriale italiano nel campo di Auschwitz (1979) e il monumento al Deportato a Sesto San Giovanni (1998).

Anche la carriera accademica di Belgiojoso fu moltointensa. Ottenuta la libera docenza in Architettura degli interni, arredamento e decorazione, iniziò a insegnare nella facoltà di Architettura del Politecnico di Milano sino al 1954 per poi assumere la docenza presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) e successivamente dal 1963 tornò ad insegnare alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano fino al 1985.
Tra le numerose cariche ricoperte a partire dal primo dopoguerra, vanno ricordate con i BBPR l’adesione al Movimento di Studi per l’Architettura (MSA) dal 1945, diventandone presidente nel 1947. Nel 1948 divenne membro effettivo dell’Istituto nazionale di urbanistica (INU), e presidente della sezione lombarda nel 1951-52 e nel 1953-54. Inoltre, fu socio fondatore della Société Européenne de Culture di Venezia (1950), affiliato della Royal Society of Arts di Londra (dal 1958), membro dell’Accademia di Belle Arti di Venezia (dal 1958), corrispondente dell’Accademia di San Luca di Roma (dal 1960), membro dell’American Institute of Architects (dal 1988). Nel 2002 gli venne conferita la Medaglia d’oro alla Cultura della Presidenza della Repubblica (2002).

Lodovico Barbiano di Belgiojoso morì a Milano il 10 aprile 2004.

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