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Proverbio: Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore

Omaggio alle Pietre di inciampo: “La memoria è missione”

Il Sindaco Andrea Orlandi e il vicesindaco Maria Rita Vergani hanno guidato i ragazzi delle scuole in un piccolo viaggio della memoria con ANED Milano, Anpi e forze dell’ordine

(mi-lorenteggio.com) Rho, 25 gennaio 2024 – Un piccolo viaggio della memoria nelle vie della città in cui si notano le nove pietre di inciampo collocate a partire dal 2021 per ricordare i rhodensi che vennero deportati nei campi nazisti e non fecero più ritorno. Lo hanno compiuto questa mattina il Sindaco Andrea Orlandi, il Vicesindaco Maria Rita Vergani con Carmen Meloni di ANED Milano (Associazione nazionale deportati), che ha preparato le classi coinvolte, insieme al presidente di Anpi Mario Anzani; agli esponenti delle forze dell’ordine cittadine; all’ex assessore Sabina Tavecchia che avviò il progetto nel 2021; a Sandra Moroni, dirigente dell’istituto comprensivo Tommaso Grossi, e agli studenti della primaria Deledda, dell’IT Mattei e del IC De André (terza G e terza E) accompagnati dai loro docenti.

Il percorso è partito con Maria Rita Vergani da via Molino Prepositurale 80, dove è ricordato Giuseppe Cecchetti: lì erano presenti Anna Cecchetti, sorella di Giuseppe, alcuni componenti della famiglia e una classe V della scuola primaria Grazia Deledda. A ogni tappa la lettura della biografia del deportato e la posa di una gerbera rossa accanto alla pietra d’inciampo.

Davanti al municipio si sono radunati poi i ragazzi della scuola De André, che hanno raggiunto in corteo Largo Mazzini per ricordare Ambrogio Farina. Qui don Gianluigi Frova ha chiesto ai ragazzi di imparare a distinguere i comportamenti sbagliati e quelli giusti, esortandoli a “commuoversi”, ovvero a “far muovere il cuore, perché ogni persona è un essere umano con dignità altissima”. Carmen Meloni ha ricordato che “occorre conoscere la storia per poi farne memoria” e ha scelto di leggere una frase di Norberto Bobbio: “Nel ripercorrere i luoghi della memoria, ti si affollano i morti. Ma tu non puoi cancellarli come se non fossero mai esistiti. Nel momento in cui li richiami alla mente almeno per un attimo li fai rivivere e non sono scomparsi completamente nel nulla. Tu sei quello che ricordi”.

Il Sindaco Andrea Orlandi ha voluto creare una tappa imprevista in via Matteotti davanti alla targa che ricorda Agostino Casati, primo sindaco dopo la Liberazione: un modo per indicare ai ragazzi anche il percorso Memoria è Libertà che ricorda quanti lottarono contro il regime nazifascista e per costruire un mondo di libertà e giustizia.

Quindi, lungo via Matteotti, la memoria di Gaetano Bellinzoni. Qui la parola è passata a Mario Anzani. “Parliamo di persone che non hanno esitato a mettere a repentaglio la loro vita per combattere una barbarie e cercare di costruire un mondo migliore – ha detto il presidente di Anpi – Da queste persone bisogna trarre l’esempio a continuare a combattere, a fare ognuno quello che può per contrastare quanto appesantisce il mondo. Pensate a luoghi in cui oggi muoiono tanti innocenti: occorre battere la barbarie”.

Pochi passi dopo, davanti alla pietra d’inciampo per Giovanni Barlocchi, lungo la ex via Roma oggi via Matteotti, il primo cittadino ha coinvolto la dirigente Sandra Moroni per ricordare il deputato ucciso a Roma il 10 giugno 1924 dai fascisti per avere denunciato le sopraffazioni con cui il partito fascista entrò nelle istituzioni. Quest’anno ricorre il centenario dall’uccisione. “Matteotti fu uno dei primi a prendere la parola contro il fascismo – ha detto Moroni – Vi lascio due suggestioni rispetto a inciampare nella memoria, arrivano dalla senatrice Liliana Segre. Voi ragazzi non avete la fortuna di ascoltare i racconti diretti di quel che è successo e si sta perdendo anche il racconto indiretto ascoltato da propri familiari, il nostro impegno è dettato da due parole, indifferenza e scelta. Se siamo indifferenti chi continua a sopraffare avrà la meglio e occorre scegliere di non voltarsi dall’altra parte di fronte a ogni ingiustizia. Questo è il passaggio dalla storia alla nostra vita”.

In via Porta Ronca il pensiero del Sindaco per Mario Martini e Carlo Martini: “Guardavano la vita dalle finestre affacciate sulla piazza e vedevano un mondo in cui i loro sogni non si sarebbero realizzati – ha detto – Stasera voi ragazzi provate a guardare fuori dalla finestra, voi che state per prendere in mano la vostra vita in libertà. Interrogatevi su quel che succede, abbiate spirito critico e non lasciate che tutto scorra senza che voi giocate un ruolo. Abbiamo bisogno di persone protagoniste. Le persone che ricordiamo sacrificarono amicizie e famiglia, consegnando la loro vita per qualcosa di più grande. E’ un messaggio importantissimo che ci viene lasciato”.

La professoressa Nicoletta Sala ha ricordato il lavoro compiuto nelle classi su fascismo e resistenza e donato a Carmen Meloni un quadro creato dai ragazzi ricamando fiori ispirati alle rose di Ravensbruck, il campo destinato alle donne nel folle impianto nazista per l’eliminazione dei deportati.

Ultima tappa in centro quella in via San Carlo Borromeo 11 davanti alla pietra per Angelo Moroni. Qui è intervenuta Sabina Tavecchia: “Questo progetto mi ha sempre colpito molto. Sono emozionata a vedere voi giovani coinvolti. Giriamo per le città pensando ad altro e possiamo inciampare in queste pietre, ora voi sapete che pietre e targhe rimandano a qualcosa che va oltre il vostro tempo. Potete immaginare questi ragazzi allora giovanissimi al cui sacrificio dobbiamo tutto quello che abbiamo. Avete la possibilità di percepire col cuore un messaggio prezioso che vi amplierà l’orizzonte”.

Il Sindaco Andrea Orlandi ha chiuso il percorso ricordando che “memoria è missione” e quanto ascoltato oggi dai ragazzi potrà permettere di passare il testimone. Studenti dell’It Mattei guidati dalla professoressa Cinzia Colonna hanno chiuso il percorso della memoria insieme con il Vicesindaco Maria Rita Vergani in via Don Tazzoli: lì viveva Pietro Meloni, nonno di Carmen, deportato con il trasporto 81 a Flossenbürg e assassinato a Hersbruck. La sua biografia è stata letta da Christian Tangianu, figlio di Carmen e pronipote di Pietro Meloni.

Una delegazione di studenti dell’Istituto Mattei parteciperà in aprile allo scambio internazionale per giovani organizzato dal Memoriale di Flossenbürg. Anche l’Amministrazione propone il Viaggio della Memoria in questo campo di concentramento in occasione della cerimonia internazionale che si terrà dal 19 al 22 aprile 2024.

Questo l’elenco dei rhodensi commemorati oggi:

GIUSEPPE CECCHETTI, via Molino Prepositurale 80
NATO 1921
DEPORTATO 1943
STALAG XX-A Toruń
STALAG VIII-B HINDENBURG
ASSASSINATO 6.3.1944

PIETRO MELONI, via Don Tazzoli 2
NATO 1906
ARRESTATO 22.7.1944
DEPORTATO 1944 Flossenbürg
ASSASSINATO 7.1.1945 HERSBRUCK

CARLO MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1913
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO 13.4.1945

MARIO MARTINI, Via Porta Ronca, 2
NATO 1917
DEPORTATO 1943 DACHAU
ASSASSINATO

GIOVANNI BARLOCCHI, via Giacomo Matteotti, 4
NATO 1881
DEPORTATO 1944 NATZWEILER
ASSASSINATO 15.4.1944

GAETANO BELLINZONI, via Giacomo Matteotti, 18
NATO 1901
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 17.08.1944 FLOSSENBÜRG
ASSASSINATO 23.12.1944

AMBROGIO FARINA, via Guglielmo Marconi, 3
NATO 1901 in anagrafe non c’è
ARRESTATO 29.5.1944
DEPORTATO 1944 BUCHENWALD
ASSASSINATO 23.12.1944

ANGELO MORONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1901
DEPORTATO 1944 DACHAU
ASSASSINATO 6.3.1945

MARIO QUARONI, via San Carlo Borromeo, 8
NATO 1921
DEPORTATO 1945 MAUTHAUSEN/
ASSASSINATO 19.4.1945 GUSEN

Redazione

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